Allerta trigliceridi alti: ecco cosa non mangiare

Così come riportato dall’ISS (Istituto superiore di sanità), i trigliceridi sono definiti come il tipo di grasso più semplice presente nel nostro organismo. In termini pratici, rappresentano il modo in cui il nostro corpo immagazzina l’energia durante la consumazione dei pasti. Infatti, quando mangiamo, le calorie in più che non sono previste dal fabbisogno calorico giornaliero, vengono trasformate sotto forma di trigliceridi e conservate negli adipociti, le cellule del tessuto adiposo.

Quando necessario, questi vengono utilizzati per fornire energia al corpo, a seguito dell’arrivo di un segnale ormonale che si verifica tra la consumazione di un pasto ed un altro. I valori di trigliceridi nel sangue, quindi, sono fortemente influenzati dal tipo di alimentazione condotta. Per tanto, nel corso di questo articolo vedremo quali sono gli alimenti che non andrebbero consumati in questo caso specifico.

Trigliceridi alti: sintomi e cause

Purtroppo, non ci sono sintomi effettivi riguardanti i livelli alti di trigliceridi nel sangue. Li si può potrebbe considerare come una sorta di “killer silenziosi” in quanto non ci si accorge di averli alti fino a quando non ci ci ritrova in situazioni di rischio, come ad esempio complicazioni cardiovascolari oppure una pancreatite.

Le cause sono direttamente correlate ad uno stile di vita non corretto, partendo proprio dal conseguimento di una dieta squilibrata che, a sua volta, potrebbe essere correlata ad una situazione di sovrappeso e/o obesità. A tali fattori va aggiunta anche la sedentarietà, un eccessivo consumo di alcolici e il fumo.

Ecco cosa non mangiare in caso ipertrigliceridemia:

Per riuscire a ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue, bisogna valutare ed agire direttamente sullo stile di vita condotto. Essi rispondono abbastanza velocemente ai cambiamenti apportati allo stile alimentare, ragion per cui è importante conoscere quali siano gli alimenti che devono essere assolutamente evitati. Ecco una lista dei medesimi:

  • Cereali e derivati ottenuti da farine raffinate. Meglio scegliere le alternative integrali;
  • Patate;
  • Grassi di origine animale;
  • Latte e latticini;
  • Alcool: anche piccole quantità possono aumentare fortemente i livelli di triglicerdi nel sangue;

Per cui, sarebbe meglio integrare nell’alimentazione i cereali di tipo integrali, in quanto hanno un minor indice glicemico e quindi di conseguenza, col tempo si ridurranno anche i livelli di trigliceridi. Come fonte di grassi, meglio prediligere quelli di origine vegetale: frutta secca, legumi, soia. Anche il pesce azzurro è un valido alimento in questo caso, in quanto ricco di Omega-3.

Gli Omega-3 hanno un effetto fondamentale nell’abbassamento dei trigliceridi e si possono ritrovare, oltre che nel pesce, anche nell’olio e semi di lino e semi di chia. Lo stesso vale anche per la niacina, o vitamina B3. Per tanto, ora sai quali sono gli alimenti che è meglio non consumare nei casi di ipertrigliceridemia ma nonostante ciò, sempre meglio affidarsi al parere di un professionista che fornisca una dieta personalizzata.

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